IL SIGNORE DELLE MOSCHE

“Da una parte c’era il mondo brillante della caccia, della tattica, dei giochi feroci e pieni di destrezza; dall’altra il mondo del senso comune, con le aspirazioni e con le sue delusioni”

Informazioni sull’autore

William Gerald Golding nacque il 19 settembre 1911 a Newquey. Nel 1934 pubblicò la sua prima raccolta di poesie “Poemi’. Nel 1952 cominciò a scrivere un romanzo intitolato “Strangers from Within” che spedì a diversi editori ottenendo solo risposte negative. Nel 1954 il romanzo venne pubblicato con il titolo “Il signore delle mosche”, che ebbe da subito un grande successo letterario. Negli anni seguenti pubblicò diversi romanzi ma nel 1968 iniziò ad avere dei problemi a scrivere, e tenne un diario sulle sue difficoltà di scrittura. Nel 1983 gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura.  La mattina del 19 giugno morì a causa di un attacco cardiaco.

Trama

Un gruppo di ragazzi inglesi, dopo essere sopravvissuti ad un incidente aereo, cercano di sopravvivere ed autogovernarsi su un’isola deserta dove sono precipitati. I primi passi sull’isola li muovono Ralph, un ragazzo biondo di 12 anni e Piggy, grasso e con gli occhiali. Tra i due inizialmente non vi è molto intesa, ma capiscono subito che per sopravvivere devono aiutarsi a vicenda. Dopo aver attraversato una foresta raggiungono la spiaggia dove trovano una conchiglia, Ralph la suona e l’eco richiama tutti gli altri bambini sopravvissuti. Tra questi vengono: Sam ed Eric, due gemelli biondi ed energici; Jack, un ragazzo alto dai capelli rossi, esperto della caccia e Simone che diventerà amico fidato di Ralph. I ragazzi cercano di darsi un’organizzazione per sopravvivere sull’isola ed eleggono Ralph come capogruppo, che fin da subito comincia a dare regole e a prendere decisioni per il gruppo: chi deve andare a caccia e a pesca, chi deve costruire le capanne e chi deve mantenere il fuoco acceso. Inizialmente questo metodo di governare piace, ma dopo poco i ragazzi abituandosi alla vita sull’isola cominciano a giocare e a perdere tempo, trascurando i propri compiti.

Commento

Ho iniziato a leggere questo libro pensando che fosse un libro di avventura, ma ben presto, più continuavo ad “entrare” nel vivo della trama ho capito che era tutt’altro. Non è narrata, infatti, solo la difficile sopravvivenza e convivenza dei ragazzi sull’isola, come sembra dalla prima parte del libro, (molto lenta, poiché l’autore deve far immedesimare il lettore nella storia, fornendo tante descrizioni dell’ambiente e dei protagonisti), ma anche e soprattutto la “natura umana” nelle sue più basse manifestazioni, raccontata nella seconda parte, ricca di suspense e fatti inaspettati.

                                                                                                                         Eleonora Del Vivo III D